Agricap srl è impegnata sul fronte della valorizzazione del patrimonio e del territorio ispirato, in questo caso, al recupero e miglioramento dei luoghi della comunità, ossia di quei beni, manufatti, siti e spazi urbani che rivestono un particolare valore storico e simbolico per la collettività locale e che possono, altresì, rappresentare un motivo di attrazione per visitatori e turisti.
Volgendo lo sguardo alla collina su cui svetta il Palazzo Farnese due sistemi di scale ed un grande piazzale accompagnano la vista su uno degli edifici più maestosi che siano mai stati costruiti in Italia. Isolato ma, allo stesso tempo, integrato armoniosamente col territorio circostante, collegato visivamente alla cittadina e dominante su tutto l’abitato, il Palazzo viene inquadrato dalla Strada Diritta che qui si allarga nella piazza antistante la facciata principale. L’edificio fu commissionato negli anni Venti del Cinquecento dal cardinale Alessandro Farnese, futuro papa Paolo III. Progettato da Antonio da Sangallo il Giovane e Baldassarre Peruzzi, fu concepita come una fortezza di forma pentagonale, con muri a scarpa, poderosi bastioni angolari e fossato. La sua costruzione venne interrotta intorno al 1534, in concomitanza con la nomina a pontefice del committente. La ripresa dei lavori avvenne circa vent’anni dopo grazie al cardinale Alessandro Farnese, il nipote maggiore del papa, il quale intese fare della fortezza del nonno una sontuosa e magnifica residenza, affidando la progettazione a Jacopo Barozzi da Vignola, il quale, non si limitò alla continuazione di una struttura già stabilità dal Sangallo, ma eseguì una rielaborazione del tutto originale (fatta esclusione per la forma pentagonale ed i basamenti dei bastioni). La prima notizia documentata della ripresa dei lavori risale al luglio del 1555. Con la nuova direzione dei lavori, furono portate numerose innovazioni architettoniche, nuove prospettive, diversi criteri costruttivi ed audaci scalinate. All’interno della sontuosa dimora lavorarono i migliori pittori dell’epoca e i temi degli affreschi furono ispirati dal letterato Annibal Caro. A cavallo tra il 1941 e il 1942, il Palazzo venne acquisito interamente dallo stato italiano e, dal 1948 al 1955, scelto come residenza estiva del Presidente della Repubblica italiana Luigi Einaudi. Dal luglio 2015 è in consegna al Polo Museale del Lazio, l’ufficio del MIBAC incaricato di gestire quarantasei tra musei e luoghi di cultura della regione.
Palazzo Farnese è dal luglio 2015 in consegna al Polo Museale del Lazio, l’ufficio del MIBAC incaricato di gestire quarantasei tra musei e luoghi di cultura della regione. Il Polo Museale, diretto dalla dott.ssa Gabrielli, nel breve giro di tre anni ha investito e sta investendo circa sei milioni di euro su Caprarola, ripartiti fra manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e valorizzazione. Grazie ad ArtCity 2018, in particolare, Caprarola ha fra l’altro potuto ospitare importanti lavori di musica e di teatro. La risposta del pubblico è stata confortante: nel 2017 Palazzo Farnese ha registrato 71.000 visitatori, rispetto ai 57.000 del 2014 (+19%). I dati del 2018, già ora nella stessa direzione, potranno giovarsi di un ulteriore incremento grazie a una serie di importanti iniziative di carattere scientifico e divulgativo.
Questo imponente edificio, probabilmente costruito su progetto del Vignola, ma sicuramente sotto la direzione di altri architetti come Giovanni Antonio Garzoni o Jacopo del Duca, risulta iniziato intorno al 1570 e terminato completamente nel 1585. All’esterno si presenta con un accesso monumentale orientato verso il palazzo costituito da una scala a tenaglia di gusto barocco. Queste scuderie potevano contenere circa 120 cavalli. Contenevano inoltre locali adibiti a fienili e rimesse per carrozze, nonché abitazioni per palafrenieri e scudieri. Nel corso del Novecento la struttura delle ex scuderie è stata utilizzata come sede delle colonie estive, ma dopo accurati restauri è divenuta un centro polivalente per manifestazioni e convegni, ed è sede dell’Istituto Professionale Statale per i Servizi Alberghieri e della Ristorazione.

Chiesa di Santa Teresa
Arroccati sulla rupe tufacea di fronte alla facciata del Palazzo Farnese si stagliano la chiesa e il convento di Santa Teresa, nei pressi del luogo dove sorgeva un oratorio di origine medievale dedicato a Santa Maria e San Silvestro. Il complesso fu costruito per una comunità di Carmelitani Scalzi da Girolamo Rainaldi su iniziativa del cardinale Odoardo Farnese tra la fine del 1620 ed il 1623 (anche se alcuni lavori si protrassero fino al 1628). Il convento per molto tempo fu destinato alla formazione culturale e spirituale degli alunni dell’Ordine Carmelitano Teresiano fino al 1968. Nella ricca biblioteca si conservano due manoscritti originali di S. Teresa. Oggi il convento è un centro di spiritualità e di ospitalità. Annesso al convento è la chiesa di Santa Teresa, di notevole valore architettonico. La sua facciata barocca in peperino precede un interno ricco di opere importanti: la pala dell’altare maggiore raffigurante la Madonna con il Bambino, Santa Teresa d’Avila e San Giuseppe, attribuita a Guido Reni, sull’altare di sinistra San Silvestro Papa che vince il drago, realizzata tra il 1627 ed il 1629 da Giovanni Lanfranco, a destra, sull’altare centrale si trova un dipinto raffigurante la predicazione di San Antonio da Padova, eseguito da Alessandro Turchi detto il Veronese sempre tra il 1627 ed il 1629.
Visita il sito dell’ufficio turistico Visit Caprarola.